Eine Mutter sitzt mit ihren beiden Söhnen im Teenageralter am Esstisch und spielt Karten.

Reportage: una famiglia riprende fiato dal punto di vista finanziario

Miriam Bosch 8 Minuti

Per undici anni, Rebecca S. ha dovuto soppesare ogni centesimo: non c’erano abbastanza soldi per tutti. Riusciva a sbarcare il lunario solo grazie al sostegno dei genitori. Da quando, alla fine dell’anno scorso, l’infermiera diplomata ha assunto un incarico dirigenziale presso il Cantone di Zurigo, la sua situazione finanziaria è diventata molto più tranquilla. La mamma single può ora essere un po’ più generosa con i suoi due figli, ma anche con se stessa, benché la sua inclinazione alla parsimonia sia diventata una seconda natura.

«Mi è comunque rimasta l’abitudine di risparmiare.» Rebecca S. ride. Preferisce ancora acquistare articoli di seconda mano e cerca le offerte speciali quando fa shopping. «Una preferenza che trasmetto anche ai miei figli.» Per lei è importante che Noah e Nico gestiscano consapevolmente e apprezzino il denaro, anche ora che si trovano in una posizione più privilegiata. Ma la famiglia non deve più pianificare le spese con la massima precisione. «Posso anche dare loro qualcosa in più, tutto qui.» I due ragazzi lo apprezzano molto. «Ma sono anche felice che mia madre si conceda qualcosa di tanto in tanto», dice Nico. Che sia un nuovo maglione, un massaggio o una manicure: «Prima non lo faceva mai.» Ride. «L’altro giorno, ad esempio, si è comprata un criceto. Quando me l’ha detto al telefono, ho pensato che intendesse un peluche, poi ha davvero portato a casa un criceto!»

Rebecca S. guadagna bene da un anno, lavorando quasi a tempo pieno.

Nessun risparmio sull’istruzione

Nico frequenta il secondo anno di una scuola secondaria pubblica, mentre suo fratello maggiore Noah frequenta terzo anno di una scuola secondaria privata. La scelta della scuola di Noah non è stata del tutto volontaria: «Diverse persone ci hanno consigliato una scuola con classi piccole per Noah», dice Rebecca. Per questo non ha avuto dubbi: «Per me è stato sempre molto importante dare ai miei figli la migliore formazione possibile. Su questo non ho mai risparmiato.» Il fatto che Nico frequenti una scuola «normale» non significa che i fratelli siano trattati diversamente dal punto di vista economico. «Non è colpa di Noah se la scuola pubblica non risponde perfettamente alle sue esigenze.» Ma i 1500 franchi al mese di tasse scolastiche pesano molto, anche adesso.

L’equità innanzi tutto 

Rebecca S. ci tiene particolarmente all’equità: entrambi i suoi figli ricevono un salario giovanile mensile di 240 franchi. «Dobbiamo usarli per pagare i nostri vestiti, il materiale scolastico, tre pranzi fuori casa, tutti i nostri prodotti per l’igiene e il parrucchiere», racconta Noah. Assicurazioni, rette scolastiche, ma anche le spese per il cellulare, vestiti e scarpe invernali, attrezzature sportive e trasporti pubblici sono invece a carico della madre. Lei fa in modo di compensare le differenze. Ad esempio, Noah deve mangiare fuori due volte a settimana, mentre Nico può tornare a casa all’ora di pranzo. Rebecca ritiene che anche Nico abbia il diritto di andare a mangiare fuori con gli amici. Per questo dà anche a lui i soldi per il pranzo. Questo giova anche a lei stessa. «Sono felice se non devo cucinare in anticipo tutte le sere», spiega la quarantenne, che non può tornare a casa all’ora di pranzo, a differenza di Nico, che spesso risparmia i soldi del pranzo e continua a mangiare a casa: «Di solito mi preparo un panino», dice il tredicenne.

Nico preferisce spendere i suoi soldi in scarpe da ginnastica, suo fratello Noah, di due anni più grande, in computer.

Nico è il più parsimonioso dei due fratelli. «Di solito mi avanzano dai 30 ai 40 franchi alla fine del mese», racconta. Attualmente sta risparmiando per acquistare un nuovo cellulare: «Preferibilmente un iPhone 16, ma non necessariamente». Il vecchio cellulare gli è caduto accidentalmente, ma lui dice: «Non succederà più!» Per il resto, spende la maggior parte dei soldi in vestiti di marca e scarpe da ginnastica alla moda. «Sono importanti per me, punto.» Noah è meno bravo con i soldi, come ammette con senso autocritico. «Non riesco proprio a risparmiare», afferma dispiaciuto e rivela: «Il mio primo salario giovanile è finito dopo soli tre giorni. Allora ho chiesto di riavere la paghetta!» La sfida più grande per lui: lo shopping online. «I ragazzi non possono andare in rosso con le carte bancarie ma possono ordinare qualcosa contro fattura.» Il rapporto con il denaro è ancora difficile per Noah: «Però mi sto sforzando.» Fortunatamente, può contare sul sostegno della madre.

Risparmiare è difficile

Il tutto non è reso più facile dal fatto che la maggior parte dei suoi amici sta già facendo un apprendistato e ha a disposizione più denaro di lui. A volte chiede alla mamma di dargli qualcosa in più. «Allora gli twinto qualcosa», ammette Rebecca. Oppure ogni tanto, senza che le venga chiesto, gli mette una banconota in mano per un ingresso al luna park o a un concerto. «Grazie al mio nuovo salario ora sono meno severa di un tempo.» Lo stesso Noah è attualmente alla ricerca di un apprendistato per il prossimo agosto, preferibilmente come meccanico di moto. Il suo più grande desiderio, infatti, è avere una moto tutta sua. Spera che l’azienda formatrice partecipi ai costi per ottenere la licenza di condurre. «E forse mio nonno mi sosterrà, visto che anche lui è un grande appassionato di moto. Ma naturalmente dovrò pagarne una parte io.» Ogni tanto il quindicenne guadagna qualche soldo in più. «Al momento, ad esempio, mi occupo del gatto di mia nonna», racconta. Ha anche aiutato il nonno nella cura dei giovani alberi. «E ogni tanto vendo cose mie che non mi servono più.»

Noah sta cercando un apprendistato come meccanico di moto. La prossima primavera, il quindicenne frequenterà un corso di lingua intensivo all’estero.

Esercizio fisico e contatti sociali per bilanciare

La prossima primavera, Noah frequenterà un corso di lingua intensivo di sei settimane a San Diego. Costo: circa 10 000 franchi. «Solo il visto costa 500 franchi», dice Rebecca con un sospiro. Ma per lei non ci sono dubbi: sostiene il desiderio del figlio e lo finanzia interamente. «Non si investe mai abbastanza in una buona formazione», afferma convinta. Oltre all’istruzione, anche le attività sportive sono importanti per lei. Entrambi i figli giocano a unihockey quattro volte alla settimana. «A mio parere, l’esercizio fisico e i contatti sociali sono essenziali, soprattutto per bilanciare la sedentarietà e il tempo passato con i giochi online.» Noah non solo si diverte a giocare online, ma investe anche tempo e denaro nel suo computer. «All’inizio avevo preso in considerazione l’idea di diventare un informatico», racconta. Ma alla fine il suo amore per le moto ha avuto la meglio. 

I due fratelli giocano a unihockey quattro volte alla settimana.

Il tempo trascorso insieme è sacro per la famiglia.

C’è qualcos’altro, però, che la madre di due ragazzi non vorrebbe mai perdersi: i viaggi. «Viaggiare è più educativo della scuola», afferma Rebecca convinta. Ha sempre attribuito grande importanza alla familiarizzazione dei suoi due figli con le culture straniere. In famiglia, hanno già viaggiato in Thailandia, Malesia e Giordania. «Ho uno spiccato talento nel trovare voli economici», dice Rebecca ridendo. Il grande sogno di Nico è fare un viaggio in Giappone. «Ma questo non è ancora possibile», spiega Rebecca. E aggiunge, dopo un attimo di riflessione: «Nel 2025 finirò di pagare le tasse scolastiche. Allora affronteremo il progetto Giappone.»