Recentemente Nevio (11 anni) e sua sorella Noelie (8 anni) hanno smesso di ricevere la paghetta. Troppo spesso veniva dimenticata, soprattutto perché i genitori avevano altre priorità, in particolare la gestione consapevole del denaro. «Il nostro obiettivo è quello di aumentare la loro consapevolezza finanziaria e di insegnare loro a riflettere sui loro desideri», riassume il padre Markus A. «Per noi quindi non è importante che i bambini ricevano regolarmente il loro denaro.» Se Nevio, di tanto in tanto, vuole comprare qualcosa di dolce mentre va a scuola, può farlo, purché lo chieda prima. Anche durante le gite o al mercato i bambini possono scegliere regolarmente di comprare qualcosa. Il fattore decisivo per i genitori non è il denaro in sé, ma la proporzionalità e l’entità del bisogno. «I nostri figli dovrebbero chiedersi: Mi serve davvero? Non vogliamo che spendano soldi per cose che poi rimangono in giro.» Con i dolci, invece, si decide in base alla situazione: in una settimana ricca di compleanni di bambini, non c’è bisogno di comprare anche il cioccolato.
«I nostri figli dovrebbero chiedersi: Mi serve davvero? Non vogliamo che spendano soldi per cose che poi rimangono in giro.»
Markus A.
Noelie (8) e Nevio (11) amano i dolci.
I bambini ottengono tutto ciò che serve loro realmente, senza bisogno di discutere. «Questo include anche l’attrezzatura per le loro attività sportive», spiega Fabienne A. Entrambi i bambini fanno parte dello sci club; Noelie fa anche danza e Nevio gioca a calcio. «Non discutiamo se le scarpe da calcio costano 50 o 70 franchi. L’importante è che vadano bene e che durino a lungo», dice Markus A. Sua moglie ride: «Da questo punto di vista io sono un po’ più risparmiatrice di te.» Anche gli oggetti rotti vengono sostituiti dai genitori senza esitazione, se sono veramente necessari. «Siamo particolarmente generosi quando si tratta di sci, perché amiamo stare sulle piste», ammette il 39enne. Spendono quindi regolarmente centinaia di franchi per skipass, pernottamenti e depositi. «È un privilegio potercelo permettere, ci rendiamo conto che potrebbe essere diverso. Ma anche chi al momento possiede abbastanza denaro dovrebbe sempre chiedersi in cosa lo sta investendo.»
«Anche chi possiede abbastanza denaro dovrebbe sempre chiedersi in cosa lo sta investendo.»
Fabienne A.
Lui è più spendaccione di lei: Markus e Fabienne A.
La situazione cambia quando si tratta di cose che loro non ritengono necessarie. Come, ad esempio, il paio supplementare di guanti da sci che voleva Nevio, gli stessi che possiede il suo idolo, Marco Odermatt. «Si tratta di una cosa non del tutto inutile, ma nemmeno necessaria, perché lui ha già i guanti», spiega Markus A. «Per questo abbiamo detto: tu ne paghi la metà e noi il resto.» I guanti erano tanto importanti per Nevio da portarlo a ricorrere ai suoi risparmi. Una situazione simile accade a Noelie: vuole un nuovo monopattino anche se ne ha già uno. «È per questo che non lo riceverà subito e basta, ma dovrà chiederlo per il suo compleanno», riassume Fabienne A. Per Noelie va bene così.
«Noelie vuole un nuovo monopattino anche se ne ha già uno. È per questo che non lo riceverà subito e basta, ma dovrà chiederlo per il suo compleanno.»
Fabienne A.
Noelie (8) sogna un nuovo monopattino.
I genitori sono più severi quando si tratta del gioco online. Poiché in quinta elementare tutti hanno già un cellulare, anche Nevio ne ha uno, un vecchio cellulare del padre, senza scheda SIM. Gli è stato permesso di scaricare tre giochi. «Per noi questo è sufficiente. Abbiamo anche limitato il tempo di gioco.» Nevio può giocare per circa un’ora alla settimana, a volte più a lungo nel fine settimana. Ma il ragazzo non vede realizzarsi il suo più grande desiderio: una Playstation. «I miei genitori non me la regaleranno mai», sospira. Ma può desiderarla, dicono i suoi genitori. «L’unica domanda è: vale la pena acquistare una Playstation per un’ora di gioco a settimana? Perché i limiti di tempo di gioco saranno mantenuti.»
«Vale la pena acquistare una Playstation per un’ora di gioco a settimana? Perché i limiti di tempo di gioco saranno mantenuti.»
Fabienne e Markus A.
Per le grandi occasioni (per Natale e per i compleanni), i bambini desiderano denaro invece di regali: per i genitori non è un problema, soprattutto perché sotto l’albero o sul tavolo del compleanno c’è un vero e proprio regalo e non una semplice busta. «Nonni, padrini e madrine ci danno i soldi e noi li usiamo per comprare l’oggetto che desiderano», dice mamma Fabienne. In un’occasione, ad esempio, una bicicletta ha suscitato grande entusiasmo; in un’altra, un paio di sci nuovi, completi di casco e occhiali, sono stati messi sotto l’albero di Natale. «Nevio è fortunato perché suo nonno è un grande appassionato di sci e di tanto in tanto gli fa dei regali, così, senza un motivo speciale. Lo sci è quasi sacro», dice il padre Markus. In questo modo, l’undicenne ha già ricevuto i propri sci da slalom e da slalom gigante. «Grazie, nonno!», ride Nevio.
«Nevio è fortunato perché suo nonno è un grande appassionato di sci e ogni tanto gli fa dei regali, così, senza un motivo speciale.»
Markus A.
I guanti di Marco Odermatt sono un must per Nevio. Sua sorella Noelie, invece, ha una passione per la danza.
Se i bambini acquistano oggetti per sé, è importante per i genitori che si tratti di articoli di alta qualità. «All’inizio acquistavano prodotti a basso costo e poi si infastidivano quando gli articoli si rompevano dopo poco tempo. Si sono subito resi conto che non valeva la pena spendere denaro per quel tipo di acquisti», racconta la madre Fabienne. Nel frattempo, Nevio e Noelie hanno imparato a riflettere. Questo è dovuto anche al fatto che i loro genitori sono di esempio per ciò che riguarda il tema della sostenibilità.
«All’inizio i nostri figli compravano prodotti a basso costo e si infastidivano quando si rompevano dopo poco tempo. Si sono subito resi conto che non valeva la pena spendere denaro per quel tipo di acquisti.»
Fabienne A.
I fratelli sono consapevoli della generosità dei genitori. Questo vale non solo per i loro hobby, ma anche per i viaggi. «Siamo già stati insieme in Malesia, Costa Rica, Nuova Zelanda e Polinesia francese», racconta il padre. La povertà, a volte evidente, ha fatto riflettere i bambini. «Mi sono reso conto solo in Malesia di quanto stiamo bene noi», ammette Nevio. La vista delle capanne di lamiera ondulata del Borneo ha tolto per un attimo il fiato a Noelie. Markus e Fabienne A. ricordano: «Abbiamo poi parlato ai nostri figli del fatto che bisogna essere grati per quello che si ha e che l’abbondanza non è desiderabile.»
«Mi sono reso conto solo in Malesia di quanto stiamo bene.»
Nevio, 11 anni
I numerosi viaggi hanno insegnato ai bambini l’umiltà e la gratitudine.
Per i genitori buttare via le cose è una spina nel fianco. Questo vale soprattutto per il cibo: «Odio gli sprechi alimentari», dice Markus A. Quando fa la spesa, non dà priorità al prezzo, ma alla qualità e, soprattutto, alla giusta quantità. «Non mi piace fare la spesa senza pensieri e poi vedere che metà del cibo va sprecato perché nessuno lo mangia.» Lo stesso vale per i pasti fuori casa. «Preferiamo ordinare prima tre piatti per noi quattro», dice il 39enne. «Perché si può sempre riordinare.»
«Non mi piace fare la spesa senza pensieri e poi vedere che metà del cibo va sprecato perché nessuno lo mangia.»
Markus A.
La famiglia A. assaggia tutto quello che arriva in tavola.
Ai bambini non serve ancora molto denaro. Alla fine dell’anno, il denaro dei loro salvadanai viene versato su un conto per giovani. «Ci sono circa 500 franchi per ciascuno», stima Markus A. Finora i risparmi non sono stati sfruttati. «Ma questo cambierà con la pubertà», sorride. Allora forse i due vorranno guadagnare qualche soldo in più, proprio come il loro cugino più grande, che a 15 anni falciava il prato di casa loro. «Un lavoro estivo è bello», dice Nevio. Sta già pregustando l’idea di farlo quando sarà un po’ più grande. Potare le piante, come fa di tanto in tanto con suo padre, sarebbe una buona idea. «Eviterei solo di scegliere la pulizia della piscina.»
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