Che siano ancora minorenni o già maggiorenni, non appena i figli e le figlie guadagnano il proprio denaro, ci si chiede se dovrebbero contribuire finanziariamente all’economia domestica e in che misura. Sul tema del contributo per vitto e alloggio i pareri sono spesso discordanti: una contribuzione da un salario d’apprendista è giustificata? Se sì, a quanto dovrebbe ammontare il contributo? Le tabelle aiutano a determinarne l’importo.
Con l’inizio di un apprendistato o del primo lavoro si delinea una nuova fase della vita per giovani e giovani adulti. Il primo salario di solito significa maggiore libertà finanziaria. Allo stesso tempo, molti giovani non sono consapevoli sin dall’inizio dei costi effettivi della gestione dell’economia domestica e del valore delle faccende domestiche.
Il contributo per vitto e alloggio sensibilizza i le giovani adulti e sulle spese domestiche
Finché il figlio o la figlia vive con i genitori, le spese per i pasti e le spese domestiche, il cosiddetto contributo per vitto e alloggio, sono una questione importante. Adolescenti e giovani adulti/e si fanno quindi carico di una quota delle spese domestiche della famiglia.
In questo modo, imparano dal loro portafoglio quanto costa la gestione di un’economia domestica e come gestire il loro denaro. Allo stesso tempo, il denaro del contributo per vitto e alloggio mostra loro che faccende domestiche come pulire, cucinare e fare la spesa non solo non sono scontate, bensì hanno anche un valore.
Salario giovanile: un primo passo verso l’indipendenza finanziaria
Anche prima dell’inizio dell’attività lucrativa, l’introduzione di un salario giovanile può essere un passo ragionevole. Di norma, i giovani pagano le spese variabili, come l’abbigliamento o i biglietti dei trasporti pubblici, attingendo al salario giovanile. Le spese fisse e domestiche continuano a essere sostenute dai genitori. In questo modo, i giovani devono gestire consapevolmente le proprie risorse finanziarie e imparare a gestire il budget in modo indipendente.
L’importo del contributo per vitto e alloggio deve essere concordato individualmente
Tuttavia, l’importo «giusto» per il contributo alle economie domestiche dipende sempre da diversi elementi e deve essere concordato individualmente in ogni famiglia. È importante discuterne insieme e stabilire un budget. Va anche considerata la situazione finanziaria della famiglia. Questi elementi possono essere utilizzati per determinare l’importo del contributo alle spese domestiche.
Il contributo per vitto e alloggio è obbligatorio? Ecco cosa dice la legge
In linea di principio, ciò che i giovani guadagnano con il proprio lavoro appartiene a loro: si tratta dei cosiddetti beni del bambino. Tuttavia, secondo
l’art. 323 CC, i genitori possono chiedere ai figli e alle figlie un contributo per vitto e alloggio: «Se il figlio o la figlia vive con i genitori in una comunità domestica, questi ultimi possono esigere che contribuisca in modo adeguato al suo mantenimento». Tuttavia, la legge non fornisce linee guida o limiti relativi al contributo.
Regole di base per la determinazione del contributo per vitto e alloggio
Le seguenti regole di base possono aiutare a determinare l’importo del contributo alle spese domestiche.
- Per un salario fino a 550 franchi, è ragionevole che i figli e le figlie sostengano autonomamente i costi legati a cellulare, trasporti pubblici e tempo libero, senza dover versare contributi per vitto e alloggio.
- Se il salario mensile è superiore a 550 franchi, è appropriato chiedere un contributo per i pasti e le faccende domestiche che riguardano l’apprendista.
- A partire da uno stipendio di oltre 1000 franchi, i genitori possono concordare con il figlio o la figlia il pagamento di una quota dei premi della cassa malati.
- Secondo Pro Juventute, una percentuale compresa tra il 10 e il 20% del salario da apprendista è un parametro di riferimento ragionevole per determinare i contributi alle spese domestiche.
Calcolare il contributo per vitto e alloggio: le tabelle aiutano
L’organizzazione mantello Consulenza Budget Svizzera fornisce vari modelli e tabelle che possono aiutare a determinare il contributo per vitto e alloggio.
Scaricare le linee guida per il contributo per vitto e alloggio (PDF)
Scaricare il modello di budget per apprendisti (PDF)
Scaricare il modello di budget per studenti (PDF)
Alternativa al contributo per vitto e alloggio – un esempio pratico
La teoria è una cosa, ma cosa accade nella pratica? La redazione di budgetgiovani.ch ha voluto saperne di più e ha chiesto alla famiglia H. (nome noto alla redazione) come ha regolato le proprie finanze da quando il figlio maggiore ha iniziato l’apprendistato.
«Guadagno 700 franchi nel primo anno di apprendistato», dice il quindicenne. Non deve dare nulla ai genitori, ma deve pagarsi i vestiti, le uscite e le attività sportive: «Annoto tutte le mie spese e conservo le ricevute.» Fortunatamente, non sostiene quasi nessun costo per i trasporti pubblici: sia l’azienda formatrice che la scuola professionale sono raggiungibili in bicicletta. Sebbene ritenga positivo avere il controllo del proprio denaro, il quindicenne dice di non aver considerato quanto si spenda per le cose di tutti i giorni. «Per poter risparmiare qualcosina, mi porto il pranzo da casa invece di comprarlo.» Solo di tanto in tanto esce a mangiare con gli amici nel fine settimana. «All’inizio volevamo organizzarci diversamente», raccontano i genitori. L’idea era che il figlio avrebbe dovuto rinunciare a parte del suo salario versando un contributo per l’alloggio, il cibo e la cassa malati, mentre i genitori avrebbero continuato a finanziare le sue spese. «Ma il nostro metodo attuale lo sensibilizza al valore del denaro», spiegano i genitori. Il figlio copre anche le spese speciali come i campi scuola, almeno per il momento: «Poi facciamo in modo di compensarle in un secondo momento», dicono i genitori.