«La sostanza del figlio appartiene al figlio»

Lars Gabriel Meier 4 Minuti

A chi appartiene la sostanza del figlio? Quando i genitori possono avervi accesso? In questa intervista, Jil Zaugg, avvocata della Banca Cantonale di San Gallo, illustra le questioni importanti sulla sostanza del figlio.

Jil Zaugg, in Svizzera la gestione della sostanza del figlio è disciplinata dal codice civile. Quali sono gli elementi più importanti che i genitori dovrebbero conoscere?

In linea di principio, la sostanza del figlio è protetta in modo specifico dalla legge e appartiene al figlio. Si distingue tra beni liberi e beni vincolati del figlio. Questa distinzione è importante per l’utilizzo e l’amministrazione della sostanza del figlio. Le disposizioni in materia sono regolamentate nel codice civile (CC) agli articoli 318 e seguenti del CC.

Quali sono i diritti e i doveri dei genitori nell’amministrazione della sostanza del figlio? 

In qualità di tutori, i genitori hanno il diritto e il dovere di amministrare e proteggere la sostanza del figlio fino al raggiungimento della maggiore età.

Cosa significa in pratica?

Per quanto riguarda i beni vincolati del figlio, i genitori possono impiegarne i redditi, come gli interessi maturati, per il mantenimento, l’educazione e l’istruzione del figlio (art. 319 CC), mentre possono attingere alla sostanza – il patrimonio – in misura solo molto limitata (art. 320 CC). 

I beni liberi del figlio, invece, non possono essere utilizzati, né il reddito né la sostanza (art. 321 CC). Ad esempio, i giovani possono già amministrare autonomamente il salario da apprendista, che rientra fra i beni liberi del figlio.

Ciò significa che, in caso di beni vincolati del figlio, è possibile attingere alla sostanza solo in misura molto limitata. Chi lo decide in pratica?

L’Autorità di protezione dei minori e degli adulti, in breve APMA, può autorizzare tale utilizzo. Se risulta necessario, l’APMA può autorizzare l’utilizzo della sostanza dei beni vincolati del figlio in modo selettivo, ovvero valutando i singoli casi. I genitori devono quindi rivolgersi specificamente all’APMA per ottenere l’autorizzazione. La banca verserà poi il denaro in base alla decisione dell’APMA.

Potrebbe fornire un esempio di casi in cui l’APMA concederebbe l’autorizzazione ad attingere ai beni vincolati del figlio?

In caso di condizioni finanziarie difficili dei genitori e in presenza di una cospicua somma di denaro nel conto di risparmio per i giovani, l’APMA può ritenere ragionevole attingere a tale denaro per consentire al figlio ad esempio di dedicarsi a un hobby costoso, cosa che non sarebbe possibile senza il prelievo, ma che serve al buon sviluppo del bambino. Un esempio potrebbe essere l’apprendimento o l’acquisto di uno strumento musicale.

Supponiamo che mio figlio di 5 anni erediti una grossa somma dai suoi nonni. Cosa succede all’importo?

I beni ereditati devono essere gestiti con cura dai genitori fino al raggiungimento della maggiore età del figlio. Questo denaro va messo in un conto di risparmio per giovani in modo che il giovane possa utilizzarlo una volta maggiorenne. Al contrario, il giovane può gestire autonomamente e spendere il salario da apprendista anche prima di raggiungere la maggiore età. Nel caso della sostanza del figlio è quindi rilevante chi ha guadagnato il denaro e per quale scopo è stato lasciato al giovane.

A cosa devono prestare attenzione i genitori quando aprono un conto?

Il prodotto può avere nomi diversi a seconda della banca, ma è importante che il conto sia intestato al figlio.

Perché è importante?

È importante perché è considerato come proprietà del figlio solo se è intestato a lui. In questo caso si applica il regime giuridico corrispondente, vale a dire che i prelievi non sono possibili o lo sono solo in misura limitata. Le banche hanno di solito diversi prodotti per questo scopo: una sorta di conto di risparmio per i giovani per il denaro ricevuto dal giovane a scopo di risparmio, che può essere utilizzato solo al raggiungimento della maggiore età, e un altro tipo di conto per il salario da apprendista. Questo denaro è sotto l’amministrazione del giovane, che potrebbe averne bisogno prima di diventare maggiorenne.

Ogni anno dovete compilare la dichiarazione d’imposta: come viene tassata la sostanza del figlio?

Se la sostanza appartiene al figlio, è di proprietà del figlio. Pertanto, diventa imponibile solo quando il figlio diventa maggiorenne.

A proposito: cosa succede alla sostanza del figlio al raggiungimento della maggiore età?

Al raggiungimento della maggiore età, l’amministrazione del denaro passa al figlio adulto, che decide autonomamente sull’uso dei beni, il che fino a quel momento non era possibile. Come già detto, il giovane potrebbe disporre del salario da apprendista già prima della maggiore età.

L’intervistata

Jil Zaugg è avvocata presso la Banca Cantonale di San Gallo.